giovedì 27 giugno 2013

Il pest control nelle grandi aree commerciali

Gli amministratori di grandi aree commerciali, per un discorso di immagine e di salute pubblica, devono poter contare su una situazione igienico-ambientale ottimale, oltre  ad un puntuale monitoraggio della stessa.


Igieneambientale.blogspot.com
Area commerciale - in questo parcheggio sarà assolutamente necessario prevedere una buona prassi antilarvale

Il responsabile all'Ufficio Sicurezza e Ambiente, o semplicemente chi controlla la situazione pest control all'interno dell'area commerciale, dovrà valutare la ditta di disinfestazione in base all'ipotesi di servizio pest control, che dovrà essere necessariamente sviluppata sui parametri ambientali e di struttura, allo storico delle infestazioni, e alle plausibili criticità dovute alla destinazione d'uso dei locali. In questo senso il panorama della disinfestazione gode di una copertura tutt'altro che lacunosa in termini di presenza sul territorio, ma proprio per questo, il parere di più esperti, può confondere le idee.
             
                   

Bisogna precisare che la disinfestazione non è una scienza esatta, e anche se la tendenza delle ASL è quella di  trovare regole e modelli di applicazione in base alle criticità riscontrate ( questo può semprare un paradosso, ma semplifica perchè definisce quali comportamenti adottare in situazioni ben definite ), non è comunque possibile capire in assoluto quale disinfestatore possa operare nel modo migliore. 

Personalmente costruisco ipotesi di servizio ad un livello di criticità variabile in base al peso di rischio degli ambienti, per tutti gli aspetti che riguardano il pest control. Questo significa riadeguare in corso d'opera il tipo di intervento, e anche se può essere più complicato da gestire da parte del disinfestatore, in termini di risposta ambientale si hanno risultati migliori. In questo modo si crea una "cartella clinica" dell'Area commerciale, e negli anni successivi, può essere importante riscontrare quale tipo di intervento abbia risolto infestazioni che plausibilmente si ripeteranno.

giovedì 20 giugno 2013

Trappola entomologica per la cattura delle mosche



Caratteristiche:
Questo modello di trappola è in grado d'impedire in modo efficace l'intrusione delle mosche dalle aree esterne, catturando gli insetti volanti senza l'impiego di prodotti chimici. Il sistema attrattivo dell'Iglù è costituito dall'emissione odorosa prodotta dalla fermentazione di un esca proteica disciolta nell'acqua, la quale è molto efficace nell'attirare all'interno della trappola varie mosche e mosconi (Mosca domestica, Calliphora, Lucilia, Sarcophaga, ecc.) che rimangono intrappolate all'interno del recipiente grazie alla sua imboccatura conica.

Applicazioni:
La trappola Iglù è adatta per qualsiasi tipo di ambiente soggetto alla presenza delle mosche (giardini, allevamenti zootecnici, discariche, centri di compostaggio, impianti di macellazione, ipermercati, ecc.). Per ottenere la massima efficienza è consigliabile posizionare le trappole attrattive a distanze regolari di 10 metri o più, in modo da realizzare una cintura protettiva lungo il perimetro dell'area d'interesse.

Composizione:
Esca attrattiva: miscela proteica a base di farina di pesce.
Recipiente di raccolta: PET.

Modalità d'uso:
Versare una dose di esca attrattiva all'interno della trappola e riempirla d'acqua fino al foro di livello laterale mescolando leggermente.
Posizionare l'Iglù all'esterno, se possibile sotto gli alberi lungo il confine dell'area da proteggere, appendendola ad un altezza di circa 1.5 metri, al riparo dal sole diretto e preferibilmente in una zona ventilata.
Avvertenze:
Evitare di posizionare le trappole in luoghi chiusi.

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Lampada elettroluminescente per la cattura di insetti volanti




Caratteristiche:
Lampada elettroluminosa per insetti volanti, costruita in metallo verniciato, dotata di cartone collante di colore giallo. Provvista di 2 lampade UV da 15W cad. e può essere appesa facilmente al muro, ad un’altezza di circa 2-2,5 m. La sua area di copertura è di circa 100-150 m2 ed è particolarmente indicata per collettività , igiene pubblica e industrie alimentari di piccole dimensioni.


Dati tecnici
Alimentazione Elettrica, 220 V 50 Hz Lampade: UV, 2 x 15 W
Dimensioni (larghezza, profondità , altezza): 50,7 x 11 x 26,5 cm
Dotata di una pratica apertura frontale che non richiede né chiavi né utensili e che consente di sostituire facilmente le lampade e il cartone collante.
Specificamente progettata per risolvere il complesso problema dell’eliminazione delle mosche in ambienti che richiedono particolari requisiti igienici, come industrie alimentari, depositi di derrate, aree di preparazione e distribuzione cibi. Infatti funziona silenziosamente, senza i fastidiosi sfrigolii provocati dalle comuni trappole elettroluminose provviste di griglie ad alto voltaggio:

· non disperde nell’ambiente frammenti d’insetto
· non richiede l’impiego di alcun insetticida o prodotto chimico
· evita ogni rischio di contaminazione
· non ha parti esposte ad alto voltaggio


Note Conforme alle Direttive CEE 89/336 e CEE 93/68. Informazioni riservate ai tecnici dei settori biocidi e protezione delle piante ed alle Autorità Sanitarie.

Detergente repellente - Allontanamento non tossico artropodi e sanificazione


Il buon esito di un intervento adulticida su mosche o zanzare, dipende da molti fattori. Quando il vicinato non mantiene una buona igiene ambientale, le colonie di zanzare/mosche possono migrare dove da poco è stato svolto un intervento, portando la situazione ambientale di nuovo ad un livello critico. Per questo può essere interessante creare un ambiente ostile alla presenza degli artropodi, irrorando le pertinenze dove normalmente c'è stazionamento di persone, e migliorare la qualità del tempo in quegli ambienti. Dare continuità a questo tipo di abitudine giova in modo sostanziale alla salubrità dei locali, e si evita anche l'immissione di veleni. E' consigliato per attività quali Bar, Gelaterie, Pasticcerie, Ristoranti etc... in tutti quegli esercizi dove è naturalmente programmata una pulizia, e in cui non sia pensabile l'utilizzo di esche tossiche.

Avvertenze: Conservare al di fuori della portata dei bambini - in caso di contatto con gli occhi lavare immediatamente con acqua e consultare un medico.

Composizione chimica ( racc.cee 895/542) >10% tensioattivi non ionici tensioattivi cationici, solventi , profumo. Biodegradabilità oltre il 90%.


domenica 9 giugno 2013

Definizione dell'impianto di prevenzione e monitoraggio roditori artropodi

Descrivere quali possano essere le incidenze infestanti nelle porzioni di aree a rischio, è il frutto di un'attenta analisi del contesto su cui si intende programmare un valido servizio di pest control. Innanzitutto è necessario pesare l'impianto, assegnando valori di rischio in relazione alla porzione di ambiente presa in esame. Il concetto di peso del rischio in merito alla sensibilità dei locali presi in considerazione, è in relazione ai problemi di tipo normativo e operativo, che deriverebbero da una presenza infestante in quei locali.


Le porzioni di impianto si suddividono in anello esterno (pertinenze di servizio, perimetro esterno   ) anello centrale ( perimetro edificio, ingressi  ) anello interno ( linea di produzione, locali operativi ). Ogni anello concorre alla definizione dell'impianto di monitoraggio. Per contesti dai cui parametri ambientali possano derivare rischi concreti per presenza di agenti infestanti ( presenza di canali, aree adiacenti non salubri ) è bene prevedere l'apposizione di erogatori lungo i perimetri insistenti di quelle stesse aree. Se invece sono i parametri strutturali a evidenziare criticità riguardo al possibile stazionamento di infestanti ( controsoffitto, pavimento galleggiante, feritoie, presenza di griglie ), tali specifiche di edificio si configurano di come punti critici di controllo all’interno dell’impianto di prevenzione e monitoraggio. L'anello interno è quello che in termini di peso del rischio risulta più importante, in quanto vengono coinvolte nella valutazione i locali operativi, nei quali la tolleranza sulla presenza di agenti infestanti è nulla.



Ogni punto di controllo, in base alla propria soglia di rischio e al proprio anello, definisce una pressione infestante, il cui valore innesca le azioni correttive concertate col cliente. Si può programmare infatti un riadeguamento in corso d’opera dell’impianto nel momento in cui la pressione infestante risulti troppo alta in certe porzioni degli ambienti monitorati. Per diminuire questa pressione il primo passo è aumentare il numero di postazioni per la cattura nell’area  in esame, e continuare con monitoraggi o trattamenti ravvicinati, fino a quando la situazione non sia rientrata nell’intervallo di accettabilità precedentemente concordato.

lunedì 3 giugno 2013

Tecniche di controllo su popolazioni di culicidi

Complice un maggio piuttosto piovoso, si sono create le condizioni ideali per un estate soggetta a una massiccia presenza di zanzare, poichè le numerose precipitazioni delle scorse settimane ne hanno moltiplicato i potenziali bacini di sviluppo.

Molte zanzare, a causa della temperatura ancora non estiva, sono bloccate allo stadio larvale, ma nei prossimi giorni il loro metabolismo potrebbe subire una brusca accelerazione. Essere in preallarme per anticipare una probabile infestazione, significa anche mettere in atto una prassi antilarvale nei luoghi e nelle pertinenze a rischio. 


In ambito civile siamo tenuti a evitare ristagni d'acqua e a curare le nostre aree verdi, ma per chi è soggetto a controlli sulla salubrità del luogo di lavoro, o per le amministrazioni delle aree commerciali, è d'obbligo prevedere e attuare un piano di prevenzione e contenimento, sia sulla popolazione antilarvale, che sulla popolazione adulta di zanzare.

La tombinatura antilarvale prevede l'applicazione di compressa o esca liquida nei ristagni d'acqua. Ogni tombino/caditoia va trattato singolarmente a cadenza trisettimanale. Siccome la pioggia può inficiare sia l'efficacia del trattamento antilarvale, che di quello adulticida, è necessario integrare il piano con ulteriori interventi.

Una corretta prassi antilarvale, e una intelligente programmazione in corso d'opera, possono ridurre il ricorso ai trattamenti adulticidi, che oltre ad essere più onerosi in senso economico, sono per loro natura rischiosi anche per la salute delle persone. Non vedrete mai un disinfestatore operare un intervento adulticida in zone di stazionamento o aree di lavoro, in orari diurni.




Negli anni scorsi, per arginare il problema zanzare e per controllarne le colonie, sono state adottate soluzioni alternative alle operatività a cui normalmente siamo abituati ( simulazione del respiro umano, simulazione del sudore umano ). L'Università di Ratisbona ha brevettato BG-Sentinel - lo zeitgeist del controllo sui culicidi -, una trappola entomologica il cui funzionamento si basa sul comportamento alimentare delle zanzare e non su quello sessuale come analogamente è stato fatto per altri insetti. 

Questa soluzione permette una cattura continuativa degli esemplari adulti, anche se le restrizioni sono molte: lontananza da individui, installazione in area aperta ma protetta da precipitazioni e sole battente, limitato raggio d'azione, presenza di corrente elettrica.

Come per ogni infestante, anche per le zanzare le soluzioni di contenimento sono svariate :  la reimmissione dei predatori ( gambusia, pipistrelli, rane etc... ), lo sfalcio delle aree verdi, la tombinatura antilarvale, l'intervento adulticida con apparato, la simulazione degli odori umani, creazione di ambienti ostili con barriera olfattiva - non solo citronella. Ogni pertinenza va valutata in sede di sopraluogo, in base ai parametri che la compongono, per cui è possibile che non una di queste sia la soluzione giusta, ma un coerente abbinamento delle stesse.